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Negli ultimi due anni in Italia, la crisi ha messo in ginocchio più di 200.000 imprese. Vista la lenta ripresa dei mercati nazionali (nell’ultimo trimestre il PIL è aumentato del 0,2%) ci siamo chiesti quale possa essere lo sforzo imprenditoriale per aprire una piccola attività. Così utilizzando le conoscenze acquisite attraverso il nostro percorso di studi, abbiamo cercato di elencare il più dettagliatamente possibile quali siano le modalità, le spese e i requisiti per aprire un bar.

Abbiamo fatto delle scoperte interessanti che ci sembrava utile condividere con tutti.

 

Per cominciare il nostro resoconto, abbiamo deciso di partire dagli aspetti più dirimenti.

Se uno o più soggetti volessero aprire una piccola attività, un bar nel nostro caso, ancor prima di un capitale iniziale occorre possedere tre requisiti fondamentali:

 

Requisiti personali : ovvero i requisiti che un soggetto deve avere per poter aprire questo tipo di attività.  

 

  • Aver conseguito l'attestato di diploma alberghiero, oppure

  • Aver maturato almeno un anno di esperienza lavorativa nel campo del ristoro.

 

Nel caso in cui non si abbia nessuno di questi due requisiti, occorre munirsi delle certificazioni S.A.B. (Somministrazione Alimenti Bevande) e H.A.C.C.P. (Hazard Analyses and Critical Control Points).

La certificazione S.A.B. attesta che il futuro imprenditore ha acquisito le opportune competenze da barista; tale attestato è reperibile praticando un apposito corso.

La certificazione H.A.C.C.P. attesta invece la piena conoscenza delle norme di sicurezza e igienico- sanitarie.

 

Licenze : le licenze, come erano intese una volta non esistono più. Prima infatti la licenza veniva rilasciata dal comune ed era istituita per avere sotto controllo l’apertura di ogni singolo esercizio pubblico. In questo modo era possibile vietare l’apertura di troppi esercizi pubblici in una determinata area.

Ora con la legge 248/2006 non bisogna più andare in comune a chiedere la licenza per aprire un esercizio pubblico.  Questo è un bene per il nostro proposito poiché abbrevia la burocrazia e aumenta la libertà del singolo imprenditore.

Quindi ecco la prima buona notizia: secondo la normativa vigente è molto più facile aprire un’attività rispetto al passato, purché si rispettino quattro limitazioni:

  • Limitazioni imposte dai comuni, come ad esempio a Firenze dove il comune ha vietato l'apertura di nuovi bar nel centro città onde evitare una eccessiva concertazione di queste attività;

  • Limitazioni riguardante la destinazione d'uso dell'immobile dove dovrebbe insediarsi il bar che deve avere la destinazione di uso commerciale;

  • Limitazioni urbanistiche che impongono il pieno soddisfacimento dei requisiti urbanistici come parcheggi, presenza di mezzi pubblici, garanzia del rispetto della quiete pubblica per evitare il rischio di conflitti tra esercenti e abitanti;

  • Limitazione di tipo edilizio ovvero il locale deve essere in linea con quelli che sono i parametri richiesti a livello lavorativo e sanitario. A questo proposito, la certificazione H.A.C.C.P. istruisce anche al rispetto dei parametri in questione.

 

Requisiti fiscali:

Le normative fiscali (acquisire un beneficio previo pagamento di una tassa) sono molte e molto importanti se non si vogliono avere dei problemi con l’apertura dell’attività.

Innanzitutto il titolare deve iscrivere l’esercizio pubblico alla Camera di Commercio entro 30 giorni dall’apertura dell’attività. Senza questo non si può fare nient’altro perché per lo Stato è importante sapere quante attività economiche ci sono in Italia.

Inoltre per aprire un bar il titolare deve avere la partita I.V.A.

Aprire una partita I.V.A. è un’operazione semplice e gratuita. Bisogna comunicare all’Agenzia delle Entrate l’inizio della propria attività entro 30 giorni dall’apertura, compilando il modello AA9/7 che si trova sul sito della Camera di Commercio . Infine basterà far ricevere all’Agenzia il modello via raccomandata o via telematica e si ricevere la partita I.V.A., ossia un codice, una successione di 11 numeri che identifica il titolare e specifica l’attività che esso svolge.

Con la partita I.V.A in mano bisogna infine recarsi all’INPS per aprire la propria posizione previdenziale.

 

È il momento di occuparci di Società Italiana degli Autori Editori, ente pubblico che si occupa della tutela dei diritti d'autore. Quindi il proprietario di un bar che volesse diffondere della musica deve necessariamente pagare alla S.I.A.E. i diritti d'autore.

 

I passaggi iniziali sono di fatto conclusi. Prima però di passare all’operatività e compierli davvero, è buona norma stilare un business plan, il quale serve principalmente al titolare per capire se riesce a sostenere i costi iniziali dell’attività a cui sta puntando.

Redigere un Business Plan non è complicato: occorre prendere in considerazione sia i costi fissi che quelli variabili e compararli con la previsione dei ricavi. Alla fine del processo sarà possibile determinare la redditività dell'investimento.

Ma per determinare gli utili abbiamo bisogno di dati relativi a dei costi che sono calcolabili solo con l’apertura del bar tra i quali: costi luce e gas, costi di manutenzione ecc. Di conseguenza senza i costi prima citati non riusciamo a completare il business plan è così anche il breakeven.

 

Qui sotto troverete parte del business plan che siamo riusciti a fare:

 

La nostra piccola attività sarà di 50 mq di cui 15 mq saranno utilizzati per le attrezzature e per il bancone. Il locale già ristrutturato sarà ubicato in zona Porta Romana.

 

Come avviare

una piccola impresa

di Francesco Alinti e Alessio Ceresa

 

Negli ultimi due anni in Italia, la crisi ha messo in ginocchio più di 200.000 imprese. Vista la lenta ripresa dei mercati nazionali (nell’ultimo trimestre il PIL è aumentato del 0,2%) ci siamo chiesti quale possa essere lo sforzo imprenditoriale per aprire una piccola attività. Così utilizzando le conoscenze acquisite attraverso il nostro percorso di studi, abbiamo cercato di elencare il più dettagliatamente possibile quali siano le modalità, le spese e i requisiti per aprire un bar.

Costi Fissi Iniziali

Abbiamo cercato e analizzato i costi che un bar deve sostenere per iniziare la sua attività economica. Li potete trovare nella tabella seguente.

Bisogna d'altro canto tenere conto del fatto che se non si dispone dell'immediata disponibilità liquida per fronteggiare i costi fissi, l’unica via è ottenere un finanziamento dalla banca o dalle finanziarie; questo comporterebbe l’aggiunta di interessi che l’imprenditore deve pagare per estinguere il finanziamento.

Costi Variabili

In più abbiamo anche cercato quale potrebbe essere la prima fornitura di materiali con i relativi suoi costi.

I costi e i materiali li potete trovare nella tabella sottostante

Per ricapitolare per aprire una piccola attività bisogna avere certi requisiti: personali, fiscali e rispettare certe limitazione in caso ci siano. Dopo bisogna avere una certa somma, non spiccioli, per compare le attrezzature e mobili per allestire il locale.

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