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Storia del Medio Oriente

- dal 1900 ad oggi -

 

di Davide Losa

 

 

 

Fin dalla prima metà del 1800, la zona mediorientale divenne di grande interesse per Francia ed Inghilterra, le quali, avendo intuito gli ultimi respiri di un Impero in decadenza , cominciano una seri di investimenti sul territorio (ne sono un esempio la Banca centrale ottomana, la ferrovia, la miglioria delle vie di comunicazione).

 

Questi interessi andarono via via intensificandosi durante e dopo la caduta dell'Impero Ottomano, al termine della prima guerra mondiale. Fu così che Francia e Inghilterra acquisirono i possedimenti del vecchio Impero.

 

E doveroso citare in merito almeno l’accordo Sykes-Picot del 1916 con il quale le due potenze europee concordarono, una volta terminato il conflitto, la spartizione dell’Impero Ottomano in zone di influenza.

Questo accordo nel corso della storia è diventato simbolo di tradimento. Infatti l’Inghilterra disattese tutte le promesse fatte precedentemente a Hussein ibn Ali, il leader arabo noto come lo “sharif della Mecca”, al quale aveva assicurato la costituzione di una grande Arabia libera se Hussein avesse guidato una rivolta per piegare ulteriormente l’Impero Ottomano.

Dopo la seconda guerra mondiale per le nazioni europee arrivò il momento di lasciare il Medio Oriente non essendo più in grado di controllare il territorio, all’epoca in fermento a causa delle spinte indipendentiste, poiché gran parte delle forze venne speso nel conflitto mondiale.Con il ritiro delle grandi potenze diventò indispensabile istituire delle nuove nazioni, ripartire quindi il territorio.

 

Siccome l'area era molto vasta si decise di dividerla tanti in stati sovrani. Il problema è che le nazioni vennero create a "tavolino", cioè senza consultare le popolazioni locali, senza tener conto dei vari movimenti nazionalisti e delle differenze religiose. Una tale noncuranza causò la convivenza di una vasta gamma di diversità all’interno degli sessi confini politici. Quindi gli stati appena nati spesso avevano una popolazione molto disunita che non si sentiva appartenente al nuovo stato di cui era cittadina, oppure nel peggiore degli esiti, due o più nazioni confinanti entrarono in conflitto per conquistare il territorio della controparte.

 

Vediamo ora nel dettaglio le zone più drammaticamente colpite dalle conseguenze di questi avvenimenti.

a cura di Alessandro Bonadeo

Lo Stato Islamico colpisce ancora durante una giornata di festa, lo fa per ben due volte a distanza di poche ore in Egitto, precisamente a Tanta e ad Alessandria.

Iraq

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Palestina

di Davide Losa

Le peripezie del popolo e del territorio palestinese sono svariate e cominciano presto, già sotto il controllo dell'Impero Romano quando il popolo ebraico fu costretto a fuggire dalla Palestina (la diaspora del 60 d.C.). Il territorio venne poi sottratto ai romani da bizantini e musulmani nel 600 d.C. per poi finire in mano turca verso la fine del anno mille, dominazione che dura in varie forme fino al 1918.

Siria

di Davide Losa

Dopo la prima guerra mondiale la Siria divenne un protettorato francese fino a quando nel 1945 cominciò un'azione rivoluzionaria nazionalista che, anche supportata dall'Inghilterra, permise alla Siria di diventare uno stato indipendente.

Giordania

di Davide Losa

La Giordania è una nazione del Medio Oriente che confina con Siria, Iraq, Arabia Saudita e Israele.

Dopo essere stata affidata all'Inghilterra come protettorato fino al 1946 divenne un regno sotto la guida del re Abd Allāh.

La nazione mantenne comunque stretti legami con l'Inghilterra che per esempio aiutò militarmente il governo mantenendo delle truppe nella zona fino alla seconda metà degli anni cinquanta.

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