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-Quarta Parte-

Iraq

di Davide Losa

Come altre nazioni mediorientali, l'Iraq venne messo sotto il controllo dell'Inghilterra nel 1920 e nell'anno successivo divenne una monarchia costituzionale retta da Nuri Al Shaid.

Negli anni successivi l'ostilità del popolo iracheno verso gli inglesi dovuta a movimenti nazionalisti aumenta e con essa cresce anche quella verso il nuovo stato ebraico Israele.

L'Iraq è infatti una delle nazioni che attaccò il neonato stato lo stesso giorno in cui venne creato, nel 1948.

Nel 1958 l'Iraq si avvicinò politicamente all'URSS in seguito al colpo di stato avvenuto nel 14 luglio il generale ʿAbd al-Karīm Qāsim, leader delle fazioni anti-britanniche delle forze armate, organizzò un colpo di Stato mentre una quota rilevante dell'esercito era impegnata in azioni militari e non era quindi in grado di proteggere il governo al momento dell'attacco, Qāsim portò al potere Kassen.

Hussein e la prima Guerra del Golfo

Uno dei passaggi più importanti della storia recente dell'Iraq è certamente l'ascesa al potere di Saddam Hussein che nel 1973, dopo essersi laureato, divenne un generale dell'esercito iracheno e subentrò al presidente della repubblica al-Bakr che gli diede l'incarico Hussein instaurò un governo dittatoriale molto rigido non solo con gli oppositori politici ma anche con l'intera popolazione.

Conseguenza di queste rigidità fu la dichiarazione di guerra contro l'Iran.

Hussein confidando nella debolezza organizzativa dell'Iran dovuta ad un cambio di potere burrascoso nel 1979 decise di attaccare all'inizio del 1980. L'Iraq che si trovava in una situazione vantaggiosa riuscì da subito a conquistare parte del territorio iraniano.

A questo punto Husain decise di fermare gli attacchi sperando di mantenere i territori conquistati, tra l'altro ricchi di petrolio, e di fare una pace con le autorità iraniane.

Gli iraniani, che negli anni cominciarono a riorganizzarsi, riuscirono a riconquistare i territori occupati dagli iracheni ed arrivarono perfino a minacciare i confini non solo dell'Iraq ma anche dell'Arabia Saudita.

Si formò quindi una lega ostile all'Iran formata da molte nazioni arabe sunnite che oltre alla minaccia di espansione nell'Iran vedevano anche un nemico religioso dato che era formato principalmente da arabi sciiti.

La lega aiutò sia militarmente che economicamente l'Iraq e dall'86 l'Iran riuscì non solo a difendersi ma anche ad attaccare.

La guerra terminò con un nulla di fatto in seguito all'ordine di gettare le armi da parte dell'Onu e con l'invio di 350 controllori al confine tra le due nazioni.

Uno degli episodi più significativi della guerra fu l'uso di armi chimiche contro i soldati e i civili iraniani da parte di Husain.

La guerra durò otto anni, dal 1980 al 1988 e portò, secondo le stime, alla morte di più di 500.000 uomini (1.000.000 secondo alcune stime).

La seconda guerra del golfo l'occupazione USA

Dopo il conflitto la situazione economica dell'Iraq era molto critica e così nel 1990 decise di attaccare il vicino Kwait per appropriarsi delle sue ricchezze.

In caso di vittoria l'Iraq sarebbe diventato una minaccia per tutto il medio oriente anche in seguito a dei tentativi da parte di Hussein di appropriarsi della bomba atomica.

Nacque così una coalizione formata da paesi NATO e paesi arabi che aveva il compito di supportare il Kwait.

L'Iraq non venne in questo caso aiutato dall'URSS ,che si trovava in una situazione di crisi (di lì a poco sarebbe diventata Russia), anche se in circostanze diverse alla caduta del muro e soprattutto in piena guerra fredda i patti tra le due nazioni che ancora erano validi avrebbero garantito un aiuto da parte della nazione comunista che avrebbe visto in una vittoria in Iraq una gran vittoria anche contro l'America che era coinvolta.

Dopo un mese di bombardamenti gli attacchi si spostarono anche a terra e così in poco tempo il Kwait venne liberato.

Venne così messo sotto embargo l'Iraq che ora si trovava in condizioni economiche pessime.

Alcuni accusano le nazioni nato della morte di numerosi iracheni dovuta alla forte condizione di povertà anche causata da questo embargo molto rigido e lungo.

Nel 2003 gli USA e la Gran Bretagna decisero di attaccare l'Iraq con l'accusa di non permettere ad i controllori occidentali di monitorare la produzione di armi chimiche.

La guerra venne vinta e Hussein venne quindi deposto, condannato a morte (anche perché venne collegato all'attacco alle torri gemelle) ed ucciso.

Negli anni seguenti nacquero molti movimenti contrari al l'occupazione americana ed inglese.

Questi controlli fecero sì che nella nazione presidiata scoppiò una guerra civile che dura ancora oggi ed è alimentata dall'arrivo dell'Isis che ora occupa gran parte del paese.

I due obbiettivi americani che erano trovare le armi chimiche e portare la democrazia e stabilità alla nazione non vennero quindi compiuti dato che durante il presidio non vennero trovate le armi chimiche.

Questo fallimento scosse molto l'opinione pubblica americana che vide la guerra come infondata e come uno spreco inutile di risorse economiche e di vite umane e venne specialmente criticato il governo di G. W. Bush.

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