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- Prima Parte -

Palestina

 

di Davide Losa

Le peripezie del popolo e del territorio palestinese sono svariate e cominciano presto, già sotto il controllo dell'Impero Romano quando il popolo ebraico fu costretto a fuggire dalla Palestina (la diaspora del 60 d.C.). Il territorio venne poi sottratto ai romani da bizantini e musulmani nel 600 d.C. per poi finire in mano turca verso la fine del anno mille, dominazione che dura in varie forme fino al 1918.


Il popolo ebraico quindi ha vissuto per lungo sparso nel mondo, senza una patria. Ma le cose cominciano a mutare nella seconda metà del 1800 con la nascita del movimento sionista, il quale perseguiva l’autodeterminazione del popolo ebraico e quindi la creazione di uno stato ebraico. Venne designata come zona la Palestina, che però al tempo era occupata dai popoli arabi, da tempo insediati in quei luoghi. Così, quando i primi gruppi cominciarono ad emigrare verso la Palestina, si crearono numerosi malumori e dissensi fra gli arabi che ormai si consideravano autoctnoni.

Ma la situazione va via via peggiorando e gli ebrei continuano ad emigrare, aumentando il loro numero e la porzione di territorio che occupano.

I malumori di inizio secolo crebbero a dismisura durante la persecuzione razziale degli anni Trenta e Quaranta, quando molti ebrei furono costretti a fuggire dall'Europa e si rifugiarono in Palestina. La situazione cominciò a farsi pericolosa.

Data la delicatezza del caso, nel 1948 l'Inghilterra scelse di lasciare in mano all'ONU ogni decisione riguardo alla gestione della Palestina.

 

Così nello stesso anno, l’ONU divise la zona in due parti a seconda della concentrazione nel territorio di arabi o di ebrei. Nacque in questo modo lo stato di Israele che quindi comprendeva gran parte della Palestina, confinando le popolazioni arabe in Cisgiordania e Gaza. Da questo momento in poi la storia dello stato di Israele sarà piena di conflitti.

 

Questa spartizione non venne infatti accettata dalle popolazioni arabe che si rifiutarono di riconoscere le disposizioni dell’ONU e quindi l’esistenza dello stato di Israele. E’ in effetti comprensibile che i musulmani si sentirono sottratto un territorio che, ricordiamolo, era di loro appartenenza da più di mille trecento anni anche se con brevi interruzioni.

Fu così che il giorno successivo alla proclamazione dello stato di Israele (14 maggio 1948), Egitto, Giordania, Siria e Libano gli dichiararono guerra.

La guerra durò fino al febbraio dell’anno successivo ed Israele riuscì a conquistare parte dei territori assegnati agli arabi l'anno precedente.

 

Successivamente nel 1956, dopo anni di relativa pace, l'Egitto nazionalizzò il canale di Suez che era ancora molto utile economicamente ad Inghilterra e Francia. Così le due potenze europee, supportate da Israele, misero in atto azioni militari contro l'Egitto che però portarono ad un nulla di fatto.

Da questo momento in avanti ci furono numerosi tentativi volti a conquistare e sconfiggere Israele. I più importanti sono stati messi in atto da Egitto, Siria, Giornania (‘67 - ‘73) ma il nuovo stato ebraico riuscì sempre a difendersi e ad incrementare i suoi domini territoriali. Diverse coalizioni capitanate dall’Egitto tentano a più riprese di attaccare Israele, finché nel 1979 queste due nazioni stipulano un trattato di pace, pur con la mediazione degli Stati Uniti.

 

Ci sono poi gli episodi delle intifade: rivolte palestinesi interne alla nazione che che durarono anni e portarono a migliaia di morti, la maggior parte dei quali dalla parte dei palestinesi.

La prima intifada iniziò nel 1987 e vide contrapposti i palestinesi e israeliani, in maggior parte soldati, in una serie di scontri.

I palestinesi erano spesso armati di soli sassi e durante le proteste il loro unico modo di contrastare i soldati era lanciandoli.

Questa rivolta contro lo stato di Israele e la sua autorità duro per sei anni con più di mille morti palestinesi contro un centinaio di morti israeliani.

Verso il 1990 i rivoltosi palestinesi cominciarono a perdere motivazione e la protesta diventò sempre più debole dato che dopo anni di guerriglia non avevano ancora raggiunto dei risultati.

 

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