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Le diminuzioni delle nascite in Italia cosa comportano?

 

 

di Pier Luigi Guarniz 

 

 

 

 

Dove sono i bambini?
Negli ultimi anni in Italia si è rilevato un notevole calo di nascite e un aumento della vita media delle persone. Sin dai primi decenni del 1900 fino ad arrivare alle generazioni precedenti al 1970, i nuclei familiari erano composti mediamente da 7 persone (5 figli + 2 genitori). Con il passare degli anni però il numero è sempre più, diminuito arrivando agli anni 2000 con una media di poco superiore ai 3 componenti (circa 1,2 figli a coppia).

 

 


 

Per mantenere in Italia un equilibrio fra decessi e le natalità, bisognerebbe che ogni coppia generasse due figli. Infatti se ciò accadesse, l’ipotetica coppia in questione, assicurerebbe un regime di nascite più che sufficiente, perché se questi due figli a loro volta concepiranno altri due figli, la terza generazione conterà 4 nascite e così via per logica moltiplicativa.
Viceversa se, nella migliore delle ipotesi, da una coppia nascesse un solo figlio e quest'ultimo generasse un bambino a sua volta, nell’arco di due generazioni le nascite diminuirebbero di 4 volte.

Ma come mai questa brusca diminuzione?

 

Non c'è una vera e propria causa, non una sola almeno. La prima ragione e più immediata, sta nel fatto che in passato le donne italiane lavoravano come casalinghe occupandosi dei propri figli, con i quali passavano molto tempo per accudirli e crescerli. La vita e la mentalità moderna invece porta la donna ad impiegarsi nell'ambito lavorativo, ciò comporta a una gran dispendio di tempo che non può più essere dedicato ai figli o ai futuri figli. Insomma la rinuncia ad espandere il nucleo familiare è insita nella società moderna. 
Come secondo fattore, certamente anche la crisi economica sta contribuendo al calo demografico: una famiglia che prima riusciva a vivere con un solo salario, ora invece c'è bisogno che tutti e due i genitori lavorino per mandare avanti la propria famiglia a causa dei prezzi sempre più alti. 
Quindi oggigiorno la nascita di un figlio causa un notevole sforzo economico per il suo mantenimento e non tutte le persone si sentono in grado di sostenerlo.

In ambito economico la crisi demografica descritta fin qui causa un "sostenimento pensionistico" molto intenso, cioè aumentando l’aspettativa di vita, è aumentato anche il peso delle pensioni che in precedenza veniva sostenuto da nuovi giovani lavoratori che contribuivano al sistema pensionistico. Oggi il calo demografico, i salari bassi, la scarsa capacità occupazionale italiana, fanno sì che lo sforzo degli ormai pochi giovani lavoratori non sia sufficiente, quindi si allungano i tempi per poter andare in pensione.

La CERP, centro dedicato allo studio del sistema pensionistico, ha già da tempo denunciato questa situazione continuando ad insistere su un’evidenza disarmante: aumentando notevolmente il numero degli anziani, aumenta anche il numero di persone che deve riscuotere la propria pensione; diminuendo la natalità, i giovani che provvederanno a riempire con le imposte il calderone delle pensioni saranno sempre meno. Esito: l’età pensionabile aumenterà a dismisura, le pensioni diminuiranno di valore.
Non rimane che affidarsi a piani pensionistici alternativi!

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