top of page

Dove va la Germania?

di Pietro Minelli

Nei primi giorni di settembre in Germania si sono tenute le elezioni amministrative regionali, il risultato non è senz'altro favorevole all'attuale Cancelliera. Dopo 11 anni al governo Angela Merkel sembra logorata, mentre attorno a lei il panorama politico è cambiato moltissimo: per molti però è ancora la persona giusta al posto giusto.

Dati dei sondaggi

​

È stato un inizio autunno complicato per la Germania, condizionata dalle numerose elezioni amministrative nel paese. È stato un inizio autunno complicato soprattutto per la cancelleria Angela Merkel: dopo le elezioni, i sondaggi finali hanno confermato il crollo della CDU, Unione Cristiano Democratica, guidato dalla cancelliera, la fine della coazione tra socialisti e cristiano democratici, e l'ennesimo successo del partito populista ADF. Per il partito della Merkel si tratta del peggior risultato dal dopo guerra, che fa inoltre cadere la grande alleanza tra CDU e SPD, che governava il paese dal 2013, in quanto non hanno più i 75 seggi necessari per governare.

Subito dopo la conferma dei risultati, Angela Merkel si è assunta le sue responsabilità, prendendosi la colpa del pessimo risultato. In conferenza, ha affrontato un tema molto delicato per la sua campagna, ovvero la politica d'integrazione degli immigrati: la maggior parte dei suoi elettori auspicava ad un cambio di direzione sopra questo tema e la cancelliera, pur ribadendo l'impegno nell'accoglier gli stranieri anche se di fede islamica, ha ammesso di non aver dato troppo peso alle parole dei suoi elettori tedeschi, promettendo che l’afflusso degli immigrati in Germania verrà ridotto.

Una grande sorpresa arriva dal risultato finale del partito ADF, che ha ottenuto il 14% dei consensi. La campagna di questo partito si è fondata contro le politiche d'accoglienza del governo Merkel. Uno dei suoi leader Joerg Meuthen, si è detto soddisfatto del risultato e ha ribadito che il partito otterrà un risultato a doppia cifra anche alle elezioni nazionali dell'anno prossimo.

Ricapitolando, la sconfitta della Merkel è stata causata dalla sbagliata gestione sul tema dell'immigrazione, oltre agli argomenti scolastici e sui trasporti dalla metropoli.

Per quanto riguarda la fine della grande colazione tra socialisti della SPD e I cristiano democratici della CDU (la cosìddetta "Repubblica di Bonn"), si tratta di un sistema sopravvissuto alla riunificazione nel 1990 e, in 70 anni di storia, nessun cancelliere è mai appartenuto a un partito che non fosse SPD o CDU.

Il 2015 della Merkel

​

Dopo aver incassato e analizzato il tonfo della Merkel alle elezioni in molti si sono chiesti se fosse ancora il caso di proseguire con la cancelliera alla guida del governo, anche perché dopo undici anni al potere, la Merkel sembra molto logorata. Se si guarda verso metà 2015, la Germania, così come l'intera Europa, ha dovuto affrontare un numero di crisi senza precedenti: dal rischio default greco alla guerra in Ucraina, passando per l'enorme flusso di immigrati nel giro di pochi mesi.

 

Sul piano internazionale la cancelliera ha agito con abilità aprendo un confronto diplomatico con figure di elevata importanza come Obama, Putin e

Tsipras, primo ministro greco. Nonostante ciò, la Germania è stata una delle poche all’interno dell’Euro zona a tenere l'economia del proprio paese sotto controllo, diminuendo la disoccupazione, aumentando gli stipendi e gestendo al meglio la crisi rifugiati in Europa, arrivando ad ospitare quasi 1 milione di persone. Ora però la situazione è cambiata: l'economia è solida, ma il governo Merkel sta riscontrando difficoltà dopo le elezioni amministrative regionali (con la conseguente parziale vittoria del partito avversario ADF). Soprattutto dopo la decisone della cancelliera di accogliere i richiedenti d'asilo nel paese.

Cosa farà Merkel?


Dopo tutto ciò, la Merkel non ha ancora chiarito cosa intende fare nelle elezioni del 2017 e molti si aspettano una decisione in questi giorni. Nel discorso post-elezioni però Merkel ha fatto intendere che non mollerà perché ha si ammesso le sue colpe riguardanti la comunicazione tra lei e i suoi elettori in merito alla questione immigrati, ma ha precisato che se ci fosse stata l'occasione per tornare indietro, non avrebbe cambiato idea ma avrebbe cercato di preparare meglio il paese alla sfida dell'accoglienza.

Dati governi precedenti

 

 

Secondo il tabloid tedesco Bild, questo discorso lascia un segno inequivocabile della voglia di candidatura della cancelliera alle prossime elezioni. Ciò non stupirebbe, in quanto in molti prima di lei hanno preso in considerazione l'idea di riproporsi per un quarto mandato consecutivo; come Helmut Kohl, il mentore della cancelliera oppure Konrad Adenauer, che governò il paese per 12 anni dal 1949. I dati inoltre, confermano che la Merkel è ancora lontana dall'essere battuta, in quanto il suo partito è ancora al 35%.

​

Volevo concludere l'articolo con alcune parole di Joerg Forbig, un ricercatore del German Marshall Fondation of the U.S.A, che declama la fine della grande coalizione tra CDU e SDP con l'estinzione della "Repubblica di Bonn" e l'inizio della "Repubblica di Berlino" ovvero un periodo di parti politiche completamente separate, così da non riuscire a formare più una grande alleanza che invece è stato il sistema con cui la Germania ha governato il paese per ben 20 anni. In conclusione, molti pensano che Angela Merkel sia l'unico politico dotato dell'esperienza per affrontare questo complesso passaggio, mentre altri che sostengono che la cancelliera rappresenti un'epoca della Germania oramai conclusa.

Konrad Adenauer
Helmut Kohl
bottom of page