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Expo - Campo profughi

La zona che fino l'anno scorso era dedicata all'esposizione universale non diventerà un campo profughi. Sarà invece il Campo Base di Expo, non ancora smantellato, ad ospitare nei prossimi mesi fino a 500 profughi, provenienti principalmente dal sud Italia.

Che cos'è il Capo Base di Expo?

Il Campo Base di Expo si trova a poche centinaia di metri dal sito dell'EXPO, è suddiviso in 27 palazzine modulari. I prefabbricati erano alloggi destinati al personale della Polizia di Stato, l'Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e ad altri operatori connessi ai servizi di sicurezza e ordinamento di EXPO 2015. All'interno del Campo sono presenti una Mensa, una sala ricreativa e una infermeria di primo soccorso. Non lontano dal Campo si trova persino un centro commerciale fornito dì supermarket, farmacia, tabaccheria, Posta e una Banca.

Il compito di gestire la situazione profughi nel Campo sarà della Croce Rossa che già si sta occupando anche di altre strutture per l'accoglienza.

Dopo EXPO

di Edoardo Rana

Kengo Kuma è un architetto e professore universitario di scienze e tecnologie giapponese.

 

Ecco qui un sito dove si possono vedere molti dei progetti di Kengo Kuma.

Expo Milano 2015.

 

Tutto inizia nel 2006 quando il governo italiano decise di candidarsi per accogliere e organizzare la nuova esposizione universale.

Nel 2008 venne assegnato a Milano questo compito.

Da quel momento partirono subito i lavori di bonifica, riqualificazione e progettazione dell'area che va da Pero a Rho, un area di circa 1 milione di metri quadrati che diventerà EXPO Milano 2015.

L'esposizione universale è durata 6 mesi da maggio a ottobre 2015, è stata centro di 5.000 eventi organizzati da 150 paesi provenienti da tutto il mondo con il tema centrale del cibo sano, sufficiente e nutriente, acqua pulita ed energia, alimentazione ed educazione nel rispetto del pianeta e delle natura.

Di tutto ciò cosa rimarrà?

 

Tra maggio e giugno riapriranno Palazzo Italia, padiglione Zero, Cascina Triulza e l'Albero della Vita i principali simboli dell'esposizione. Già da novembre 2015 sono iniziati i lavori di smantellamento di ciascun padiglione e l'intera area sarà disponibile per i nuovi cantieri entro la fine dell'anno 2016.  

Perché nuovi cantieri? Già da tempo si era pensato di dedicare gran parte dell'area, ovvero la metà de sito, alla creazione di un parco grande 500 mila metri quadrati con aree gioco per i più piccoli e attrezzature sportive. Non finisce qui, mancano ancora ettari di terreno su cui poter edificare. Le maggiori idee che sembrano piacere a tutti sono: il campus universitario della Statale che occuperà 215 mila metri quadrati, con la realizzazione di residenze per gli studenti capaci di accogliere dai 1000 a 1500 ragazzi; il progetto Human Tecnopole, un centro di ricerca sui temi della salute che occuperà circa 30 mila metri quadrati.

Rimane ancora un ultima vasta fetta di territorio, le porte sono aperte per altri nuovi progetti.  

Campus università Statale

Un piano che finora era rimasto poco più di un'idea. Ora si prepara a diventare concreto: è stato affidato a Kengo Kuma il compito di immaginare e capire come aule e laboratori delle facoltà potranno diventare il progetto campus della Statale e che nascerà sull'area di Expo. Non è ancora un progetto strutturato, ma magari Kuma darà qualche suggerimento o ispirazione architettonica.

L'area che servirà alla nuova Città Studi sarà di circa 200 mila metri quadrati. Ma è ancora tutto da costruire.

Che cos'è il progetto Human Technopole?

Il progetto human technopole propone la creazione di un centro internazionale per la ricerca di nuove tecnologie dedicate allo sviluppo del benessere e della vita; integrando scoperte tecnologiche, mediche ed innovazioni eco-sostenibili.

I temi principali di cui si occuperà il progetto saranno:

  • tecnologie per fronteggiare l’invecchiamento;

  • medicina di precisione, integrando la genomica e la Big data analysis per sconfiggere cancro e malattie neurodegenerative;

  • tecnologie multidisciplinari per l’alimentazione, la nutrizione, l’agronomia;

  • materiali sostenibili, nanotecnologie verdi, confezionamento del cibo, ciclo dell’acqua e gestione dei rifiuti;

  • soluzioni innovative per preservare e valorizzare il patrimonio culturale e artistico dell’Italia.

 

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