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Il caso Di Canio

di Simone Giberti

Paolo Di Canio comincia la sua carriera come calciatore nel 1986 e nel corso degli anni viene acquistato in qualità di attaccante in diversi club, come  Lazio, Milan, Juventus, Sheffield Weds e West Ham United. Oltre ad essere stato famoso per le grandi abilità tecniche che possedeva con il pallone, si è sempre messo in mostra per il suo modo di atteggiarsi con gli avversari.

Uno degli episodi più eclatanti è stato sicuramente quello del 26 settembre 1998, dove in occasione di Sheffield Weds-Arsenal, in seguito alla sua espulsione, protestò contro l’arbitro Paul Alcock e spingendolo volontariamente lo mandò al tappeto. prendendosi una squalifica interminabile di undici giornate. Inoltre si è sempre fatto notare per il suo orientamento politico di estrema destra che  in più di una occasione ha dimostrato in campo. La vicenda più celebre è stata quella del 6 settembre 2005 quando, dopo un gol in un derby vinto dalla Lazio per 3-1, esultò con il saluto romano sotto la sua curva. Questo gesto lo ripeté in altre occasioni, sempre come festeggiamento per una vittoria conseguita.

Finita la sua carriera da calciatore, diventò prima allenatore con discreti successi e poi opinionista e commentatore sportivo. Nel 2014 è approdato a Sky Sport, dove ha condotto uno show riguardante la Premier League, fino a quando il 13 settembre di quest'anno, sulla pagina Facebook di Sky Sport, va in onda una diretta dove annuncia l'imminente inizio del suo programma. Forse per una svista o una dimenticanza, nel video al posto di giacca e cravatta si veste con una semplice maglietta a maniche corte. Fatto sta che gli si nota sul braccio destro un tatuaggio con la scritta "DUX".

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Scatta la polemica. I commenti sul web e sui vari social diventano moltissimi in pochi minuti, tra gente che si lamenta e si ritiene offesa e altri utenti che invece lo difendono.

Qualche giorno dopo, Jacques Raynaud, executive vice president di Sky Sport e Sky Media, durante una presentazione, annuncia la sospensione dell'ex calciatore della Lazio.

Di Canio, tuttavia, non si è certo fatto quel tatuaggio in seguito all’assunzione in Sky, ed era praticamente impossibile non sapere come la pensava riguardo la politica.

Sinceramente questo allontanamento mi sembra davvero una scelta frettolosa e soprattutto ipocrita da parte di Sky, perché, oltre ad essere un bravo opinionista e uno dei massimi esperti del calcio inglese, tutti sapevano che Di Canio è fascista, però fin quando non è scattata la polemica sui social per un tatuaggio che ha dal 2006 nessuno si è mai lamentato.

Forse molte persone, pensano che il licenziamento dell'ex commentatore sia dovuto per la legge Scelba del 1952, la quale dice che è reato l'apologia di fascismo, cioè il tentativo di riorganizzare il disciolto partito fascista.

Anche se non mi sembra questo il caso, il motivo è comunque un altro. È stato sospeso per evitare un danno d’immagine che Sky avrebbe subito dopo tutte le polemiche che si sono sollevate nelle ultime settimane.

 

Questa decisione la ritengo comunque esagerata, e a parer mio sarebbero bastate delle sue semplici scuse per tutti coloro che si fossero ritenuti offesi nella sensibilità.

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