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Il futuro dell'America

di Pietro Minelli

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Cosa succederà in America? Quale sarà il futuro dei cittadini americani con Trump? Quali saranno le differenze tra la neo presidenza repubblicana e la vecchia presidenza democratica guidata dal presidente uscente Barack Obama?

Donald Trump, la sera tra l’otto e il nove novembre, è diventato il 45^esimo presidente americano succedendo così a Barack Obama. Quali sono le conseguenze immediatamente deducibili di questo strano e, per alcuni, inquietante cambio di presidenza?

Ho deciso riportare sei punti che, a mio avviso, possono dare un’idea di cosa potrebbe aspettarsi l’America dalla presidenza Trump.

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POLITICA ESTERA

 

Le parole pronunciate da Trump in politica estera sono state motivo di grandi dibattiti all’interno del suo partito e non.  Inoltre il suo rapporto con la Nato (North Atlantic Treaty Organization) e quello con il presidente russo, Vladimir Putin sono motivo di preoccupazione. In particolar modo spaventa la decisione di Trump di uscire dalla Nato, questo perché l’appoggio americano per l’Organizzazione è fondamentale visto il loro importante sostegno economico, ciò rende gli Stati Uniti un membro assai influente all’interno della Nato. Oltre all’uscita dalla Nato preoccupa la forte amicizia che il neo presidente ha con Putin, il quale è un grande estimatore delle idee di Trump e appoggerebbe le sue mosse piuttosto rovinose in materia estera.

 

Questa amicizia e alleanza può risultare negativa proprio perché i due hanno un obbiettivo in comune molto preciso: distruggere la Nato, che entrambi definiscono un alleanza “obsoleta”. Inoltre, Putin ha il desiderio di resettare la sfera d’influenza sovietica e Trump ha messo in dubbio la volontà di difendere le Repubbliche Baltiche in caso di invasione russa. È stato inoltre già fissato un colloquio alla Casa Bianca tra i due per riunire e organizzare le idee, provando a costruire un futuro di collaborazione tra i due Stati ormai in conflitto da più di mezzo secolo. 

IMMIGRAZIONE

 

Forti discussioni tra i due pretendenti alla casa bianca, Trump e Clinton, hanno riguardato il problema dell’immigrazione clandestina. Anche qui ho voluto definire alcune delle tematiche più importanti in questo campo: ora che si trova alla guida della casa bianca, il rischio che Trump possa realmente espellere dal paese tutti gli immigrati, sia regolari che clandestini, si fa sempre più probabile, considerando che Trump ha sempre definito gli immigrati come dei possibili attentatori o dei concorrenti per i lavoratori americani.

 

 

 

 

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Oltre all’espulsione di tutti gli immigrati, il tema che ha fatto più scalpore è stato il piano di costruzione di un muro che possa dividere Usa e Messico. La preoccupazione di molti però si è smorzata dopo l’uscita dei costi di realizzazione di un simile impianto che dovrebbe avere, per intenderci, la stessa lunghezza che intercorre tra Napoli e Mosca. Ultimo, ma non meno importante, è l’intenzione di abolire il DACA (Deferred Action For Children Arrivals) ovvero un programma per i giovani extracomunitari che fornisce garanzie contro l’espulsione dal paese

IL CLIMA

 

Di discussioni in questi mesi ce ne sono state tante, e la maggior parte di esse riguardavano un tema molto delicato: il clima, più nello specifico il cambiamento climatico dovuto al global warming causato dall’uomo. Sono anni infatti che se ne parla e ogni anno sembra sempre più importante e urgente trovare una soluzione che poteva essere, anzi, era stata trovata con gli accordi di Parigi sul clima del 2015. Firmato da 193 paesi, l’accordo, prevede l’impegno a ridurre immissioni inquinanti nel mondo, contenere l’aumento delle temperature e diminuire l’emissione di gas serra. Ora con Trump, l’uscita dell’Usa da questo accordo è più che probabile, in quanto il magnate sostiene che i vincoli che il trattato impone, non farebbero altro che favorire la produzione cinese a discapito di quella americana che, in quanto a emissioni inquinanti, è tra le prime al mondo.

LA SANITA’

 

Altro tema molto importante è quello della sanità, che negli ultimi anni ha diviso in due il pensiero repubblicano e democratico. Essendo un tema molto ampio, lo riporto in forma sintetica, cominciando dalla decisione di Trump di abolire l’ “Obamacare” ovvero la riforma che ha permesso a milioni di persone che non erano in grado di sostenere gli alti costi dell’assicurazione, di permettersi una copertura sanitaria. 

 

 

 

 

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Fatto sta che il magnate avrà problemi ad abolirla poiché il procedimento potrebbe richiedere molto tempo in quanto le  disposizioni della legge sono ormai un fondamento del sistema sanitario, impossibile semplicemente abrogare un provvedimento senza destabilizzare l’intero sistema. Quindi nel caso riuscisse ad abolire la riforma del 2009, ci vorrebbe un piano chiaro e solido su come sostituirla.

BANCHE E BORSE AMERICANE

 

Forti ripercussioni potrebbero subirle anche le banche e le borse, in particolare Wall Street, che ha un rapporto complicato con il neo presidente. Egli infatti, in una delle sue prime dichiarazioni, aveva promesso che nel caso fosse diventato presidente avrebbe tassato Wall Street , minacciando di modificare le regole fiscali e aumentare le aliquote sui rendimenti dei titoli finanziari. Uno dei pochi vantaggi che le borse e le banche americane possono trarre dall’elezione di Trump è che essendo lui un abile imprenditore, le sue capacità potrebbero favorire una crescita del settore industriale americano.

 

 

 

 

 

 

 

FUTURO GOVERNO

 

L’ultima grossa svolta dall’elezione di Trump riguarda il tipo di governo che il magnate formerà con il suo ingresso alla White House. Si tratta di un esperimento rivoluzionario, mai visto prima nella storia americana. L’imprenditore ha deciso infatti di affidarsi ai suoi collaboratori più stretti, cioè la sua personale business-equipe, che chiaramente ha poca o forse nessuna esperienza all’interno di un governo. Ha voluto prendere persone che nella loro vita hanno creato aziende private e controllato immense quantità di capitali. Insomma, un esperimento che, se riuscirà, cambierà probabilmente il volto della politica.

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