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Poche settimane fa è scoppiato lo scandalo “Panama Papers”, una delle più grandi inchieste fiscali degli ultimi tempi che sta facendo emergere tutti i patrimoni nascosti dei “ricchi e potenti della terra". Sembra un’indagine destinata a restare nella storia.

 

Panama Papers è la più grande fuga di notizie della storia della finanza, si tratta di 11.5 milioni di files emersi grazie a una fonte anonima che è entrata in possesso di migliaia di questi documenti. Questa “whistleblower” ha passato i documenti e le notizie al ICIJ  (Consorzio Internazionale dei Giornalisti) specializzato nell’analizzare inchieste di questo genere. Così il ICIJ ha aperto un'inchiesta attivando un team composto da molti reporter appartenenti a quotidiani di 80 diversi paesi, i quali hanno analizzato un’immensa quantità di files che riguardano il periodo compreso dal 1977 fino alla fine dell’anno 2015.

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Lo scandalo dei Panama Papers

di Andrea Bergamaschi

L'indagine “Panama Papers” coinvolge principalmente lo studio Mossack Fonseca, che oltre ad aver sede proprio a Panama, è il quarto studio legale più grande del mondo specializzato nelle giurisdizioni off-shore, cioè amministrare imprese in cambio di un canone annuale. Off-shore è il termine usato per indicare i paesi in cui le tasse sono molto basse, in cui vige il segreto sui conti correnti e sulla titolarità delle società. Avere un conto corrente o una società off-shore di per sé non è illegale per esempio in Italia, basta che gli stessi vengano dichiarati alle autorità. Nonostante ci sia l'opportunità di usare conti off-shore legalmente vengono comunque utilizzati da organizzazioni criminali e politici corrotti per riciclare denaro.

Che cosa sono i paradisi fiscali? Perché aprire un conto corrente a Panama?

Per paradisi fiscali si intendono Stati che garantiscono tassi bassi o addirittura nulli sui depositi bancari, attirando in questo modo, molto capitale proveniente dai paesi esteri. I paradisi fiscali sono utilizzati da grandi società, personaggi che possiedono alti capitali e dalle organizzazioni criminali per lasciare al sicuro il proprio denaro eludendo il fisco ed evitando tassazioni sui redditi.

Oltre a Panama sono molti i paesi inseriti nell’elenco della black list poiché le loro leggi e le loro regole non sono conformi agli standard internazionali. Questi paradisi sono sopratutto situati nella zona tropicale come per esempio: Bahamas, Bermuda, Cayman, Dominica, Isole Vergini, Guatemala e nella zona degli Stati arabi come per esempio: Bahrain, Brunei, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita ed Emirati arabi.

Può essere conveniente aprire un conto corrente a Panama perché appunto non esistono tasse sui risparmi o sui depositi, per questo motivo gli interessi maturati sui conti correnti sono sempre netti; non vi è alcuna imposta sui i redditi realizzati al di fuori di Panama; non è necessario essere fisicamente residente a Panama per poter beneficiare dei servizi di gestione degli investimenti e le agevolazioni fiscali; e infine offrono diversi incentivi fiscali per i produttori stranieri.

Chi è coinvolto?

Lo scandalo ha portato alla luce che molte di queste società appartenevano a soggetti importanti. Sono trascinati in questa enorme vergogna 150 Capi di stato, leader politici e funzionari pubblici di cui i più noti sono: il primo ministro russo, Vladimir Putin e il primo ministro inglese, David Cameron. Inoltre fanno parte della “bufera” 800 personaggi italiani, 511 banche di cui due le italiane (Ubi Banca e UniCredit), presidenti di grandi società, attori, cantanti e personaggi sportivi.

Ora, si spera che attraverso la pubblicazione di questi dati si possano accertare le responsabilità penali e civili dei vari personaggi e delle società coinvolte. Sarebbe sicuramente un bel colpo, che aiuterebbe non poco la lotta contro l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.
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