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Renzi e Sala, un futuro per Milano?

di Davide Bernardo

Milano, 13 settembre 2016. Alle 12:40 a Palazzo Marino il Premier Matteo Renzi e il neo sindaco Beppe Sala firmano un Patto di aiuti economici per la riqualifica del territorio .

L'accordo prevede un finanziamento pubblico di 2,5 miliardi di euro per Milano e tutta l'area metropolitana.

L'accordo prevede un finanziamento pubblico di 2,5 miliardi di euro per Milano e tutta l'area metropolitana. Il Patto tocca molti punti importanti per questa comunità, come l'allungamento delle linee metrò o la gestione del rischio idrogeologico. Tutto questo è reso possibile grazie anche all'istituzione di città metropolitana che ha ricevuto Milano il primo gennaio 2015. Questo ha fatto sì che scattassero una serie di leggi nazionali ed europee per consentire a Milano di riqualificarsi. Un esempio è la Legge n.56 del 7 aprile 2014 che indica la finalità istituzionale dei punti da perseguire: "cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano; promozione e gestione integrata dei servizi...". Gli obiettivi principali sono quattro:

- Prolungamento della linea M1 ai quartieri di Milano Ovest Baggio, Olmi e Valsesia.

- Manutenzione e adeguamento tecnologico degli impianti della linea M2 con impiego di nuovi treni.

- Apertura della prima tratta della linea M4

- Collegamento della linea M5 con l'area della prima cintura a nord di Milano (Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Monza ecc.)

- Acquisto di 15 nuovi treni per le linee metropolitane e sperimentazione dell'utilizzo di mezzi a trazione elettrica con l'acquisto di 42 autobus elettrici

Il primo è la mobilità urbana e trasporto pubblico locale, che interessa in particolar modo le linee metrò. Il sindaco di Milano ha dichiarato che sono stati già stanziati 650 milioni di euro per iniziare subito i lavori, in particolare quelli della linea M5 che partiranno nel 2019.

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Il secondo obiettivo riguarda la gestione del rischio idrogeologico. Questo prevede una serie di interventi mirati a risolvere il problema del rischio di esondazione dei fiumi Seveso e Lambro, con la realizzazione di vasche di laminazione, ampi bacini scavati in profondità per permettere il contenimento delle acque in caso di piena, e aree golenali, zone di terreno pianeggiante adiacente al letto di magra di un corso d’acqua per evitare che il fiume straripi. A questo proposito, Sala dichiara che "151 milioni di euro sono stati già stanziati per i primi due anni del patto per risolvere il grosso del problema".

Il terzo obiettivo riguarda la riqualifica delle case popolari e la creazione di nuovi quartieri in periferia come il nuovo quartier generale di Siemens che sorgerà in un'area periferica di Milano. Oltre a questo, il terzo obiettivo prevede anche nuove attività sociali volte alla promozione della persona e al riscatto da situazioni difficili come segregazione e tossicodipendenze

Il quarto obiettivo è chiamato Human Technopeople. È un progetto scientifico da svilupparsi in una delle aree nelle quali fu organizzata l'Esposizione Universale Expo Milano 2015. Essa sarà un'infrastruttura di ricerca di livello mondiale, multidisciplinare e integrata, in tema di salute, genomica e data science. Questa struttura sarà la più avanzata sulla frontiera scientifica e tecnologica dando la possibilità di accogliere e sviluppare le migliori idee nel campo scientifico.

Questo obiettivo prevede anche il processo di liquidazione della società Expo S.p.A. Il progetto presenta un fabbisogno pari a 23,69 milioni di euro per il periodo 2017-2021 da ripartire tra i soci tra i quali il comune di Milano che ha partecipazione del 20%. Inoltre Milano ha l'opportunità di elevarsi a livello europeo candidandosi ad ospitare la sede dell'agenzia europea European Medicines Agency (EMA). Essa infatti aveva sede a Londra, ma a seguito dell'uscita dall'Unione Europea dell'Inghilterra (Brexit) deve spostare la sua sede in un'altra città europea di interesse internazionale.

Sala e Renzi affermano che il patto darà via a un grande impulso economico che coinvolgerà Milano e tutta Italia. Tuttavia il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni non è rimasto contento dell'esclusione della regione dal Patto, esordendo così: "In tutte le altre occasioni Renzi ha stipulato questo accordo nel Sud con i presidenti delle Regioni. A Milano ha fatto un'eccezione e l'accordo è con il sindaco di Milano, non con Regione Lombardia. Mi sembra una cosa un po' singolare".

Questo disappunto da parte di Maroni non si può biasimare, viene quasi da pensare che sia una cosa naturale che sia stato escluso da un patto così importante, e anche di sua competenza, dato che i firmatari sono due politici appartenenti al PD. Considerate le ultime elezioni regionali e le ormai vicine elezioni nazionali, è facile intravedere in questo evento una mossa strategica per rafforzare il Partito, ormai alquanto lacerato al suo interno.Tuttavia Maroni confida che dopo questo Patto ce ne sarà sicuramente uno anche per la Regione Lombardia. "Calcolando che Milano è circa un quarto della Lombardia, non ho dubbi che ci sarà anche un Patto per la Lombardia da 10 miliardi".

Non resta che chiedersi se Renzi e Sala riusciranno a dare un nuovo futuro a Milano?

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