top of page

Bad Bank?

di Marco Villa

 

In questo periodo si è riscontrato un calo della Borsa nazionale italiana. Dalle sedute borsistiche del 6 Gennaio 2016 in poi, i titoli azionari di 6 banche italiane sono stati vittima di pesanti sell-off  (vendita di titoli con quotazioni basse) dovuti alla preoccupazione degli investitori messi in allarme  dalla notizia che la BCE stesse effettuando una verifica dei crediti deteriorati di questi 6 istituti di credito. Le banche italiane infatti soffrono di un eccessivo ammontare di crediti insoluti pari a oltre 200 miliardi di euro. Renzi avrebbe una soluzione per contrastare i crediti bancari deteriorati e sarebbe la Bad Bank. Infatti in questi giorni, ma più in generale negli ultimi mesi, in Italia si sta parlando molto riguardo alla costituzione di un meccanismo per risolvere la questione dei crediti deteriorati.

L'idea del premier italiano Matteo Renzi però sta facendo sorgere degli scontri con i vertici della Commissione dell'Unione Europea. Queste tensioni sono nate dal fatto che la Commissione Europea non vuole la creazione della "banca cattiva" per il troppo rischio che potrebbero correre gli investitori.

Ma cos’è la Bad Bank e soprattutto è davvero utile a risolvere i problemi del sistema bancario italiano?

 

Che cos'è la Bad Bank?

La Bad Bank è uno speciale veicolo attraverso il quale le banche in difficoltà alleggeriscono il bilancio da titoli tossici detenuti in portafoglio. Una volta creata la Bad Bank vengono comprati i titoli tossici.

La Bad Bank, una volta ricevuti questi titoli, gestisce i portafogli deteriorati in maniera completamente autonoma correndone ovviamente tutti i rischi che ne conseguono.

Una volta che vengono ricevuti in carico i portafogli anomali, viene effettuata una scissione azionaria attraverso l’emissione di azioni privilegiate, in genere sottoscritte dallo Stato, e di normali azioni ordinarie che vengono poi immesse sul mercato. Le azioni privilegiate, vengono così denominate, perché godono di un privilegio nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale in fase di scioglimento della società. Le azioni ordinarie invece sono delle azioni “normali” che non appartenenti a speciali categorie azionarie.

Una volta effettuata questa operazione, la Bad Bank provvede alla liquidazione dei titoli deteriorati nel momento in cui la differenza tra il valore nominale di questi ultimi ed il valore del mercato si assottiglia.

Quanto detto sopra è il punto che fa storcere il naso all’Unione Europea sull’utilizzo di tale strumento da parte dell’Italia a causa della normativa sugli aiuti di Stato che fa in modo di rendere la creazione della Bad Bank più difficile. Questa limitazione viene dal fatto che l'Unione Europea è convinta che lo Stato italiano finanzierebbe la Bad Bank così da poter aiutare gli istituti di credito in difficoltà. L’ipotesi però viene negata dalla normativa che impedisce l'aiuto da parte dello Stato a supporto di un impresa in difficoltà.

Per evitare delle incomprensioni, il governo italiano vorrebbe che la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) si faccia garante della Bad Bank visto che tecnicamente non è un organo statale.

 

A cosa serve la Bad Bank?

La Bad Bank serve per salvare CariFerrara, Banca delle Marche, Banca Etruria e CariChieti. Le quattro banche italiane negli ultimi mesi si sono ritrovate molti crediti deteriorati. Quindi attraverso l'utilizzo della Bad Bank vorrebbero evitare l'adottamento del Bail-In. Bail- In, che tradotto in italiano sarebbe "aiuto interno", è stato voluto dall'Unione Europea ed è valido dal 2016 in poi. In questa normativa si dice che, legato a quello che sta succedendo in Italia, in caso di difficoltà di una banca, lo Stato non potrà più intervenire ma saranno i privati, azionisti e obbligazionisti, a farsi carico delle perdite. Nel caso in cui non riescano a coprire tutte le perdite, interverrà un fondo finanziato dalle banche.

 

Perché è urgente creare la Bad Bank?

L’obiettivo del governo italiano è quello di diminuire l’ingente ammontare dei crediti deteriorati che influiscono sul nostro sistema bancario. Così facendo vorrebbero riequilibrare i bilanci delle banche che in questo modo dovrebbero semplificare e velocizzare l’emissione di nuovi crediti volti a stimolare l’economia del Bel Paese.

 

La Bad Bank basta da sola?

Un altro motivo per cui le banche italiane soffrono è che dopo la crisi finanziaria recente, non è stato permesso al Paese di poter risanare il sistema bancario, come invece accaduto ad altre nazioni europee come ad esempio la Spagna, a causa dell’elevato debito pubblico.

Sicuramente la Bad Bank porterà un grosso vantaggio alle banche che ne potranno usufruire (ammesso che l’UE approvi la creazione) ma da sola non basta.

bottom of page